Caracas – Due produzioni cinematografiche nazionali hanno ricevuto il riconoscimento internazionale del cinema venezuelano vincendo premi al “Do Ut Des Film Festival”, rassegna cinematografica che si svolge ogni anno tra marzo e maggio in Toscana. L’audiovisivo “Me llamaban Pietro”, del regista Pedro Mercado, e il cortometraggio di fiction “Trámite de Admissión”, di Tullio Cavalli e Abraham Tovar, hanno vinto la sezione Remix Culture, aggiudicandosi rispettivamente il Miglior Cortometraggio e il Trip to Italy Award.
Entrambe le produzioni sono state presentate in anteprima lo scorso dicembre, quando hanno sorpreso la giuria e ottenuto i primi posti al concorso audiovisivo “Fare Cinema, The Italian immigrant”, organizzato dall’Ambasciata d’Italia in Venezuela e dall’Istituto Italiano di Cultura di Caracas (IIC), con il patrocinio di InterComItEs Venezuela, Camera di Commercio Italo-Venezuelana (Cavenit), Società Dante Alighieri e Trasnocho Cultural.
Al “Do Ut Des Film Festival”, l’opera di Pedro Mercado, “Me llamaban Pietro”, ha vinto nella sezione Remix Culture: Italia-Venezuela, dedicata allo scambio culturale tra registi sul Paese latinoamericano. In questa occasione la giuria ha valutato l’audiovisivo per “l’originalità del tono, la brillantezza del racconto e la fluidità del ritmo; oltre alla capacità di rispecchiare in modo autentico l’atmosfera accogliente che il popolo venezuelano ha riservato negli anni agli italiani e la perfetta integrazione tra i due popoli ”.
Secondo il verdetto, “il cortometraggio racconta, in modo non banale, l’infanzia in un Paese da sempre multiculturale, ma che da qualche anno rischia di scomparire nella sua essenza più vera e genuina”.
Il regista Pedro Mercado ha dichiarato che “il pubblico apprezza l’onestà e la semplicità” di Me llamaban Pietro, per aver raccontato una “storia molto intima che finisce per avere un’importante carica nostalgica. È un’opera che non ha pretese estetiche, narrative o politiche. Sono solo io, che ricordo la mia infanzia e quanto felice fossi circondato dalla comunità di immigrati, per lo più italiani, in contrasto con la mia vita attuale, in una società e in un Paese che è cambiato, a prescindere dalla pandemia ”.
Mercado si è occupato della sceneggiatura, produzione, regia, macchina da presa e montaggio del documentario. Nel mixare il suono e il design della colonna sonora, ha avuto la collaborazione di Antonio Garrido e la musica originale dei Caribano.
“TRÁMITE DE ADMISSION” (PROCEDURA DI AMMISSIONE)
La giuria del festival ha inoltre deciso di premiare il cortometraggio di fiction di Tullio Cavalli e Abraham Tovar, dal titolo Trámite de Admissión, con il Premio Viaggio in Italia per la sua capacità “di trasmettere in modo semplice e diretto, quel misto di nostalgia e dignità tipica dei figli degli immigrati, la cui identità è eternamente divisa tra le radici del passato e la convivenza con il presente, risultando in questo caso ancora più complessa a causa di uno drammatico e ipotetico scenario politico che non sembra così lontano dal presente di molti Paesi sudamericani ”.
Secondo Tullio Cavalli, “il rifiuto e l’emarginazione dell’individuo, ciò che vediamo nel processo di ammissione, potrebbe accadere a chiunque e la nostalgia che viene descritta è un terribile sovrappeso nel peso di ogni essere umano che deve lasciare il suo Paese per motivi di forza maggiore ”.
Questo corto presenta una visione “retrofuturista”, in un ipotetico scenario di conflitto, dalla prospettiva di due uomini abbattuti che rivedono i valori originari dell’italianità in tempi difficili e sono minacciati da un presente che sta per scomparire.
L’audiovisivo si distingue per le performance di Rolando Padilla, Antonio Delli e Marcos Moreno, con la produzione di Tullio Cavalli e Abraham Tovar, la direzione fotografica e post-produzione di Abraham Tovar e le musiche di Giorgio Santorsola.
Per quanto riguarda i riconoscimenti ricevuti, Cavalli sostiene che essi sono il risultato del lavoro che ha sviluppato nel tempo nel panorama artistico e che ha fatto senza la pretesa di raggiungere il successo. “Anche se confesso che quando intraprendo un progetto, lo faccio concentrandomi sulla possibilità di realizzarlo”, ha affermato il regista.
Per aver vinto nella sezione Remix Culture del “Do Ut Des Film Festival”, i cortometraggi venezuelani saranno distribuiti su tutto il territorio italiano per un anno. I documentari Me llamaban Pietro e Trámite de Admissión continueranno il loro viaggio nei prossimi mesi in altre mostre cinematografiche. Per ora, entrambe le produzioni saranno presentate nel mese di luglio al “Venezuelan Film Festival”.
Per fruire di questi audiovisivi gli interessati possono collegarsi al canale YouTube dell’Istituto Italiano di Cultura di Caracas, dove sono disponibili tutti i cortometraggi vincitori della prima edizione di “Fare Cinema”.